Hanno scelto RCM – Autodromo di Modena

Macchine pulizia pavimenti, Sportivo, Case history

La spazzatrice RCM 1250 CITY, acquistata usata nel 2012 e che tutt’ora viene utilizzata giornalmente per a pulizia dell’autodromo di Modena.
Anno 2022

2 novembre 2022

Case history

 

L’Autodromo di Modena, inaugurato nel 2011 a Marzaglia, ha una lunga storia.
A Modena già nel 1909 si disputava il “Record del Miglio” sul rettilineo di Navicello (MO).
A quella prima edizione c’era un ragazzino di nome Enzo che avrebbe dedicato la vita alle auto e alle corse, prima come meccanico poi come collaudatore, pilota e direttore sportivo dell’Alfa Romeo e, infine, come costruttore delle auto più famose al mondo: le Ferrari.
Le gare su circuito, prima stradale di 12 km nel 1927 e “28 (ambedue vinti da Enzo Ferrari) poi cittadino sui viali del parco, iniziarono però nel 1934 e cessarono nel 1947 a seguito di un grave incidente dove persero la vita 5 spettatori.
Si pensò allora di costruire un impianto permanente: Il 7 maggio 1950 venne inaugurato l’Aerautodomo di Modena (secondo soltanto a quello di Monza) che consisteva in una pista di decollo/atterraggio, al centro, e una pista per le gare
automobilistiche e motociclistiche che le girava tutt’attorno: una “piccola lndianapolis” come sarebbe poi stata definita per indicare che il pubblico, dalla tribuna, poteva seguire la corsa lungo tutto il suo tracciato.
Allo scopo venne costituita una società tra Automobile Club e Aero Club di Modena con la presidenza dell’Avvocato Camilla Donati, appassionato di auto e vice­ presidente dell’Aero Club. All’Aerautodromo si disputarono sette Gran Premi di F1 e F2 con la partecipazione di tutti i grandi campioni dell’epoca come Fangio, Mass, Bonnier, Clark.

Ferrari, Maserati, Stanguellini, De Tomaso e numerose scuderie private svolgevano qui un’intensa attività di prove.

Per non parlare poi dell’attività motociclistica (Modena apriva il calendario del Campionato Italiano di motociclismo con Agostini, Provini, Saarinen, Villa) e aeronautica che vantava una delle scuole di volo più importanti d’Italia.

Tutte queste attività generavano, ovviamente, quell’importante indotto
economico rappresentato dalle numerose imprese artigianali che hanno contribuito al benessere economico della città e hanno fatto nascere il mito della “Terra dei Motori”.

Per tutti gli appassionati, l’Aerautodomo di Modena era l’occasione per vedere da vicino Maserati, Ferrari, Stanguellini, De Tomaso, Lotus etc. durante i loro collaudi e le gare, pilotate dai più famosi corridori del mondo. Ovviamente anche i F.lli Raimondi Renzo, Roberto e Romolo erano tra quelli che abbandonavano tutto, accorrevano all’autodromo, non appena sentivano il rombo dei motori da corsa.

L’attività agonistica delle auto terminò nel 1961 ancora una volta per un incidente che costò la vita al pilota, Cabianca, e quattro cittadini sulla via Emilia all’esterno del circuito.

Qualcuno però non aveva dimenticato: nel 2011 un gruppo di imprenditori riannodava il filo della storia e, con grande coraggio, proponeva un nuovo Autodromo di Modena dove far rivivere una struttura utile non solo alle attività legate al mondo del motorismo sportivo, per cui Modena è ancora famosa nel mondo, ma anche per offrire alle case costruttrici una struttura idonea per tutte le attività di ricerca e sviluppo e, alla città, una struttura in grado di svolgere un ruolo sociale attraverso manifestazioni di vario genere.

L’Autodromo di Modena si estende attualmente su un’area di circa 278000 mq (che nei prossimi mesi diventerà di oltre 400000 mq, per consentire un sostanziale raddoppio dimensionale della struttura) in frazione Marzaglia ed è gestito dalla società Aerautodromo Modena S.P.A.

Come in tutte le piste moderne, la pulizia della pista, della pit-line e dei box è ritenuto un fattore importante per la sicurezza dei piloti, anche l’Autodromo di Modena utilizzò da subito una spazzatrice.

Considerando i cospicui investimenti per la realizzazione dell’opera, inizialmente la pulizia venne affidata ad una motoscopa usata.

“In quel momento la Direzione decise di acquistare una motoscopa RCM mod. R1250 CITY usata che però, a distanza di 9 anni” – ci confida l’A.D. di Aerautodromo di Modena – “nonostante venga utilizzata tutti i giorni, funziona bene e risolve ottimamente i problemi di pulizia della pista e dei paddock.
È stato un buon acquisto e penso che, fino a quando non avremo il nuovo impianto con la pista allungata, possa svolgere la propria funzione”.

Raimondo Raimondi, Presidente di RCM S.p.A. aggiunge: “La R1250 CITY che RCM ha progettato nel 1989 è tuttora riciclabile al 99.9% e fu realizzata con gli stessi principi con cui costruiamo oggi motoscope/lavapavimenti: esattamente  come richiedono ora gli attuali C.A.M. (Criteri Ambientali Minimi):

  • Massima riciclabilità dei materiali impiegati
  • Massima durata del tempo
  • Massima facilità di manutenzione.

Evidentemente sono caratteristiche del DNA che mio padre Roberto e gli zii Renzo e Romolo, hanno trasmesso ai figli e nipoti che ora conducono RCM.”.

Anno 2022
Pit line del nuovo dell’Autodromo di Modena, durante una recente manifestazione sportiva.

Anno 1955
Box Aerautodromo di Modena, f.lli Raimondi collaudano “Motom” 48 cc. 4 tempi “truccato da gara” da Renzo Raimondi, progettista, collaudatore. Roberto in tuta e casco. Romolo, primo a sinistra, osservatore.

Anno 1956
Autodromo di Modena. Una foto rara di Enzo Ferrari sorridente, con il pilota Bandini e Don Sergio, riconosciuto da tutti come “il prete dei piloti”

Anno 1956
Autodromo di Modena. Maserati F1 durante sessione di prova. Pilota Bhera

Anno 1956
Autodromo di Modena. Una Ferrari-Lancia F1 in prova

Anno 1973
Autodromo di Modena. I piloti Villa, Read, Agostini che affrontano la famosa S Stanguellini

Per gentile concessione del regista Stefano Ferrari, mettiamo a disposizione degli appassionati di auto il suo film “MOTOR VALLEY”, con immagini inedite e originali dei protagonisti (Ferrari, Maserati, Lamborghini, De Tommaso…) che hanno reso il nostro territorio unico al Mondo e hanno fatto sì che venisse soprannominato Valle dei Motori.
E proprio la Motor Valley è dove RCM è nata e si è sviluppata, in oltre 100 anni di storia.

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